Tamoxifene Eg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Ad esempio, in relazione ai disturbi circolatori degli arti inferiori, se in passato ha avuto episodi di trombosi (coaguli nelle vene delle gambe), l’opzione del tamoxifene va rivalutata nel bilancio rischio-beneficio. Se invece i problemi circolatori sono legati alla presenza di varici venose (‘vene varicose’) alle gambe, ma non ha mai avuto una trombosi venosa, in genere queste non rappresentano una controindicazione al farmaco. Il Tamoxifene viene impiegato per il trattamento di alcune forme tumorali che colpiscono il seno, sia nelle donne che negli uomini.
- Il Tamoxifene viene impiegato per il trattamento di alcune forme tumorali che colpiscono il seno, sia nelle donne che negli uomini.
- Gli effetti collaterali più comuni del tamoxifene includono vampate di calore, nausea, vomito, affaticamento e mal di testa.
- Informi il medico se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady state – circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die. Sono stati riportati anche dolore addominale, aumento del dolore osseo e tumorale, tosse, anoressia e costipazione. Quando tamoxifene è somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato.
Quando usare tamoxifene e quando letrozolo?
La decisione di sostituire il Tamoxifene con un altro farmaco dovrebbe essere presa in collaborazione tra il paziente e il medico. Il medico prenderà in considerazione vari fattori, tra cui il tipo di tumore, lo stadio della malattia, l’età del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e la tollerabilità del Tamoxifene. L’AIFA ha approvato darolutamide in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia nei pazienti con cancro metastatico ormonosensibile…. La scelta tra tamoxifene e letrozolo dipende anche dalla tollerabilità individuale e dalla presenza di eventuali controindicazioni. Ad esempio, il tamoxifene è associato a un aumentato rischio di tromboembolismo e di tumori endometriali, mentre il letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea e aumentare il rischio di fratture.
Effetti del Tamoxifene sul Corpo Umano
Esistono prove del fatto che le cellule tumorali al seno che non rispondono al tamoxifene potrebbero utilizzare il colesterolo per proteggersi dal farmaco. Sebbene non sia chiaro che la riduzione del colesterolo alimentare influirebbe notevolmente su questo processo, può avere senso per i pazienti con carcinoma mammario in trattamento con tamoxifene ridurre il loro colesterolo a livelli normali. Il Tamoxifene agisce legandosi ai recettori degli estrogeni presenti nelle cellule tumorali del seno, impedendo così agli estrogeni di legarsi a questi recettori. Questo blocco impedisce alle cellule tumorali di ricevere i segnali che necessitano per crescere e moltiplicarsi. È importante sottolineare che il Tamoxifene non elimina gli estrogeni dal corpo, ma blocca soltanto la loro azione sulle cellule del seno.
I cosiddetti agonisti dell’LHRH (o GnRH) agiscono a monte rispetto agli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell’ormone luteinizzante (LH), con cui l’ipofisi stimola l’attività delle ovaie e dei https://mueller-bestattung.at/index.php/2025/01/31/ipamorelin-5-mg-peptide-sciences-8/ testicoli. In particolare, in questo modo le ovaie smettono di produrre ormoni, dato che si verifica un’ablazione o una soppressione ovarica. L’uso di tamoxifene, come già accennato, può favorire l’insorgenza di tumori secondari all’utero, in particolare, possono insorgere adenocarcinoma endometriale e in misura minore sarcoma uterino.
Esistono infatti alternative al tamoxifene, come gli “inibitori dell’aromatasi”, farmaci che riducono i livelli di estrogeni. Tuttavia, l’uso di questi farmaci deve essere concordato con l’oncologo, poiché hanno un diverso profilo di tollerabilità e sono prescritti principalmente per specifiche indicazioni cliniche. Per quanto riguarda possibili strategie per migliorare i sintomi e mitigare gli effetti collaterali del tamoxifene, esistono alcuni integratori che sembrano alleviare diversi disturbi senza interferire con la terapia endocrina. Una soluzione semplice potrebbe essere l’assunzione di un integratore da banco a base di magnesio. Insieme al suo oncologo, potrà valutare di volta in volta altri prodotti più specifici, in base ai sintomi. Vi sono indicazioni di un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici, inclusi la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, durante il trattamento con tamoxifene (vedere paragrafo 4.8).
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